Una ricognizione sulle politiche sociali attuate in Piemonte


Anno
2017
Ambiti tematici
Finanza territoriale, Ricerca trasversale
Attività

Per gran parte delle politiche sociali l’assetto istituzionale è poco definito e le risorse che le finanziano - statali e regionali - sono risultate instabili nel tempo; sono inoltre politiche disomogenee sotto vari aspetti. Le Regioni svolgono: funzioni attuative e regolamentari connesse ai programmi statali, con finanziamenti dedicati;  indirizzo e coordinamento del sistema integrato di interventi e servizi sociali (SIIS), la cui progettazione e gestione è di competenza dei Comuni; funzioni legislative esclusive - le politiche di promozione regionale - nell’ambito delle prestazioni concernenti i diritti sociali definite dallo Stato; funzioni di vigilanza, autorizzazione e accreditamento su soggetti che forniscono prestazioni sociali. Negli ultimi anni le fonti di finanziamento statali si sono ridotte, o azzerate, mentre le risorse libere di Regioni ed enti locali sono state oggetto delle misure di contenimento della spesa pubblica. Ed oggi si enfatizza il bisogno di integrazione per queste politiche: tra soggetti responsabili delle stesse, tra politiche (quelle sociali, sanitarie e del lavoro), tra attori, tra strumenti impiegati. Un bisogno che è stato all’origine del Patto per il Sociale 2015-2017 di questa Regione. Più recentemente, un forte stimolo all’integrazione proviene dalla Comunità europea, entrata in campo per promuovere misure di inclusione attive e di contrasto della povertà: il PON Inclusione cofinanzia per il periodo 2014-20120 il rafforzamento dei servizi di accompagnamento all’attuazione SIA (misura con fondi statali) e rappresenta oggi un importante stimolo al riassetto delle politiche sociali regionali.

Obiettivi

I servizi territoriali sono il perno di molte politiche: sono gestiti da Comuni e dagli enti gestori, enti strumentali dei Comuni, vengono cofinanziati dalla Regione (circa un terzo delle entrate) ma possono intraprendere anche proprie iniziative. La rassegna cercherà quindi di distinguere i livelli di responsabilità dei diversi interventi, ponendo attenzione al ruolo e agli strumenti impiegati dalla Regione per l’indirizzo e coordinamento del sistema integrato. La rassegna porrà in luce, quindi, la specificità delle singole politiche regionali (obiettivi e destinatari, soggetti attuatori, criteri di accesso, beneficiari effettivi e copertura del bisogno).  La rassegna prenderà in considerazione anche la molteplicità di soggetti non pubblici che intervengono in questi ambiti o con obiettivi analoghi. Su tali soggetti la Regione svolge funzioni di vigilanza, autorizzazione e accreditamento. le modalità di integrazione tra le politiche sociali, e con quelle sanitarie e del lavoro. In questo ambito di lavoro si collocano anche le attività di analisi relative alle politiche sociali, di contrasto alla povertà e in favore all’inclusione previste nel programma di lavoro sul FSE. Queste attività di analisi hanno l’obiettivo di rispondere a tre distinte esigenze conoscitive: (a) la  necessità di disporre di un sistema di indicatori sociali e scenari evolutivi riguardanti l’evoluzione delle condizioni di povertà e, più in generale, di fragilità sociale; (b) la necessità di impostare il disegno e l’attuazione delle misure di contrasto alla povertà; (c) la necessità di effettuare una ricognizione sulle situazioni di particolare marginalità sociale e sugli interventi già adottati a livello locale per limitare l’estensione di questo problema.

Prodotti

Primo report intermedio; eventuali policy brief e seminari ristretti.

Dirigente responsabile
Renato Cogno
Gruppo di lavoro
Luciano Abburrà, Enrico Allasino, Renato Cogno, Martino Grande, Maria Cristina Migliore, Santino Piazza
Stato
Attività in corso